Social Commerce
Se parliamo di Social Commerce non ci troviamo davanti a un fenomeno del tutto nuovo: in passato le persone consigliavano ai propri amici i negozi e i commercianti con i prodotti migliori che li trattavano come amici. Oggi ci troviamo nella stessa identica situazione, ovviamente su scala diversa.
Passando però da reale a digitale, ci sono solo elementi di discontinuità o possiamo trovare delle similitudini? Ci sono delle invarianti che intervengono durante i nostri processi decisionali?
Esistono assolutamente degli elementi di continuità tra online e offline: il nostro corpo, il nostro cervello, il nostro comportamento di base è lo stesso. Prima di procedere con l’analisi di alcune invarianti è fondamentale ricordare che i processi decisionali sono più simili a un dedalo che a un percorso lineare.
Dato che l’argomento è complesso e vasto dovremo procedere per piccoli passi. Prendiamo ad esempio la fiducia, un processo complesso che parte dalla credibilità: perché decidiamo di credere di qualcuno o di un sito? Si tratta di un intuizione, ma da cosa dipende principalmente? La credibilità non è un elemento oggettivo, ma un elemento soggettivo e, se andiamo nel campo del sensibile e della percezione, gli occhi sono l’elemento chiave.
La vista è il nostro senso principale, quello su cui facciamo più affidamento: la sopravvivenza dei nostri antenati era legata in buona parte alla capacità di leggere velocemente l’ambiente e capire se si trovano al sicuro o se erano in pericolo. I meccanismi oggi sono i medesimi: nonostante sia passato molto tempo il nostro cervello non è cambiato molto da quello dei nostri predecessori (i tempi evolutivi richiedono svariate migliaia d’anni, non secoli, non decenni).
Quando oggi dobbiamo comprare qualcosa, alla fine, stiamo decidendo se fidarci o meno di quel determinato prodotto e per farlo abbiamo poco tempo. Abbiamo infatti poco tempo per le scelte, pochissimo da dedicare agli acquisti di tutti i giorni: come i nostri antenati torniamo a basarci sulla vista.
L’importanza di questo senso è ben noto al marketing che sfrutta la nostra storia evolutiva (cause prossime e remote) per convincerci a comprare un prodotto piuttosto che un altro. Facciamo l’esempio più banale, frutta e verdura: pensate che i cartelli con il prezzo siano scritti “a mano” per caso o solo perché vedendoli così subito si associa a “naturale”, “contadino”, “bottega”? esporre le ceste di legno (o le cassette) è casuale o serve a rinforzare l’idea di biologico (o naturale) e di autentico? la frutta con delle ammaccature è casuale o serve ad evitare che si associ con “troppo perfetto per essere vera”? la presenza di ghiaccio in alcuni reparti frutta serve a conservare meglio i cibi o è semplicemente inutile e serve a dare l’idea che si tratti di prodotti freschi e deperibili?
La vista guida in maniera molto forte le nostre scelte all’interno dei negozi, ma negli e-store? Allo stesso identico modo. Vediamo una serie di elementi
se è presente un immagine con una persona simile a noi saremo più propensi all’acquisto - da qui l’importanza di conoscere il proprio target
le immagini di prodotti messe a sinistra sono percepite più rapidamente - l’emisfero destro è specializzato nella percezione di stimoli non verbali
se la persona nell’immagine del sito è attraente le caratteristiche si traslano sul prodotto - l’attrazione si basa su regole matematiche comuni a tutte le culture
un sito troppo ricco riduce la probabilità d’acquisto - il cervello non è in grado di gestire troppi stimoli: l’ideale è proporre 5 alternative
un font leggibile e la corretta dimensione delle colonne facilita gli acquisti - aumentando la leggibilità e la velocità di lettura le persone si fidano di più
le icone social possono ridurre il numero di acquisti - le persone non sempre vogliono far sapere a tutti cosa stanno comprando, dipende dalla categoria merceologica
inserire un counter vicino al prodotto “x hanno già comprato” facilita la vendita - le persone in momenti d’incertezza guardano il comportamento degli altri
la presenza di banner o animazioni nella fase di check-out riduce il tasso di successo - catturano l’attenzione e “disturbano” il processo
E molti, molti altri elementi
Abbiamo visto velocemente che la vista è fondamentale per decidere, ma per rispondere alla domanda iniziale, quali sono alcuni elementi in base ai quali decidiamo se credere o meno a un e-commerce dal punto di vista visivo?
velocità di caricamento
design professionale
organizzazione dei contenuti
uso dei colori corretto
leggibilità dei testi
posizione e qualità immagini
aggiornamento frequente
assenza di pop-up o banner animati
distinzione tra pubblicità e contenuti
presenza di commenti o elementi Social
L’elenco non è esaustivo, ma se questi elementi sono presenti, sicuramente il sito appare come più credibile e le persone saranno più propense ad acquistare. Se poi il nostro prodotto è di qualità, i servizi e la customer care ottimi, le persone parleranno bene di noi (o in caso contrario male).
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